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: Angelo Savoia

: apollosa notizie

Superficie territoriale - Apollosa notizie storia

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N  O  T  I  Z  I  E

REGIONE: Campania
PROVINCIA:   Benevento
ZONA:    Italia Meridionale
POPOLAZIONE RESIDENTE : 2697  ( Censimento 2011)
NUCLEI FAMILIARI :1103 (Censimento 2011)
SUPERFICIE TERRITORIALE   : 21 Kmq
NOME ABITANTI: Apollosani
ALTITUDINE MEDIA s.l.m. :  circa m. 400
ALTITUDINE MIN/MAX :m. :120 - m. 656
DENSITA' DEMOGRAFICA :  128 ab. kmq
FRAZIONI :  n. 1 ( San Giovanni )
COLLEGAMENTI VIARI :Strada Statale n.7 Appia  -  Strada Provinciale Vitulanese
S.PATRONO :   Sant'Anna ( 26 luglio)
SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA :   ettari    464
CHIESE SUL TERRITORIO:   n.1
DISTANZA DAL CAPOLUOGO:   KM . 8
CODICE CATASTALE ( codice Belfiore ):  A330
CODICE ISTAT:   062004
CODICE AVVIAMENTO POSTALE:   82030
CORDINATE GEOGRAFICHE
corrispondenti a P.zza P.Saponaro :
Latitudine:      41° 05' Nord
Longitudine:  14° 41' Est

FUSO ORARIO:   UTC +1
Cl. climatica:   zona D, 1 853 GG[2]
Cl. sismica:    zona 1 (sismicità alta)
                                                                         Regione Agraria: n. 5 - Colline di Benevento                                                                          





Cenni Storici
Comune in provincia di Benevento ( altitudine media m. 460 slm - abitanti 2697 - famiglie res. 1103 - dati cens.2011) ; a circa 8 Km dal capoluogo , sul crinale delle colline alla sinistra del torrente Corvo, affluente di sinistra del fiume Calore.
Il suo territorio confina con Benevento, San Leucio del Sannio, Ceppaloni, Montesarchio e Castelpoto.
E' l'antica l'Apillusia ( che  probabilmente fu patria di uomini illustri tra cui il grammatico Turpilio, contro il quale fu scolpito il noto  distico satirico che si presta ad un doppio senso:
"- Hic situs est nostrae splendor Turpilius urbis grammaticus prisci victor et ultor ani"-.
Circa l'origine del nome pare che esso non derivi da Apollo, anche se sullo stemma ufficiale del Comune e' effigiato il dio greco della luce e   di tutte le arti.
L'ipotesi piu' attendibile e' la seguente: nei pressi dell'attuale contrada Tufariello, meglio conosciuta come " Taverna di Apollosa", i romani, allorche' prolungarono, per Benevento fino a Brindisi, la via Appia, collocarono un cippo miliare  ( lungo le strade romane, ogni chilometro e mezzo circa  veniva apposto un cippo o pietra miliare - " lapillus miliarius" sul quale era indicata la distanza dal Foro di Roma ).
Intorno a questa pietra, molto probabilmente, sorse una Taberna o Stazione dove l'oste "tabernarius" provvedeva a cambiare alle carrozze in transito i cavalli stanchi con quelli riposati.
Non e' da escludere che la locanda perche' vicina al " lapillus " veniva identificata come la locanda del "Lapillo", donde il nome al futuro centro abitato di Pellusia, Lapillosa, Lapellosa, Pelosa, LaPelosa, Pollosa, Apellosa, e infine l'odierna Apollosa.
Nel II° secolo nei pressi della Taberna, piu' sopra di essa, fu costruito un bastione militare, ingrandito e potenziato dai Longobardi e successivamente dai Normanni, che costituiva come una torre di vedetta sul passo per Benevento al fine di controllare i viandanti.
Nella stessa zona sorgeva l'antico abitato di Apollosa.
Apollosa fu feudo di vari signori ( nel 1269 fu, da Carlo d'Angio', donata, insieme a Torrecuso, Ponte e Fragneto, a Giovanni Frangipane in ricompensa dell'infame consegna di Corradino di Svevia).
Nel 1300 era feudo dei Leonessa. Nel 1460-61, dopo essere stata         " teatro"  delle lotte tra gli Angioini e gli Aragonesi  (  incendiata due volte e saccheggiata), la cittadina, man mano, venne trasferita all'attuale sede.
Dal 1077 all'Unità d'Italia   Apollosa fu terra di confine tra il Regno delle due Sicilie e la città di Benevento, che era sotto il dominio pontificio. Apollosa fu visitata più volte dal cardinale  Vincenzo Maria Orsini, che fu arcivescovo di Benevento dal 1686 al 1724 quando venne eletto Sommo Pontefice col nome di Benedetto XIII, grazie al quale fu edificato il Monte Frumentario, oggi sede della Pro Loco e della Confraternita   del Rosario; negli anni 30 dello scorso secolo ,in occasione dello svolgimento di attività formative e addestrative a favore di personale militare, che si tennero nel territorio comunale, ospitò  il principe  Umberto II di Savoia, ultimo Re d'Italia .


Inquadramento geografico-morfologico
Il territorio di Apollosa (BN) ricade nel foglio I.G.M. n.173 Tav.NORD-EST III  e trovasi nel bacino del Calore.
L’orientamento prevalente è secondo le direttrici NNW-SSE, mantenendo un andamento, pressoché, parallelo alle strutture appenniniche del Taburno e del Partenio.
La particolare natura geologica dei terreni ed una certa regolarità nella distribuzione delle dislocazioni tettoniche hanno determinato l’incisione di valli nella stessa direzione (Torrente Serretelle e Lossauro).
L’andamento morfologico della zona è quanto mai vario e legato ai tipi di terreno esistenti ed al loro assetto stratigrafico-strutturale.
Infatti, laddove affiorano termini a prevalente componente argillosa, si sono  osservati intensi fenomeni erosivi e franosi.
Il Torrente Serretelle rappresenta la quota più bassa dell’intero tenimento del Comune con 160
m.s.l.m. nel tratto di confine con il Comune di Ceppaloni e San Leucio del Sannio, mentre a sud- ovest dell’abitato, verso il confine con il Comune di Montesarchio e Roccabascerana (C/da Izzi), la quota raggiunge i 200 m.s.l.m., a nord-est si raffigura lo spartiacque con i confini dei Comuni di

Benevento e Castelpoto con un’altitudine a Toppo Pallotta di 438 m.s.l.m. e quota di 650 m.s.l.m. a Monte Mauro al confine nord-ovest con Campoli del Monte Taburno.
L’agro può essere definito di bassa e media collina, caratterizzato da profili morbidi nelle aree di affioramento dei terreni argillosi e da pendii più scoscesi e da forre nelle zone a prevalenza argillosa.

Idrografia
L’idrografia superficiale è abbastanza sviluppata e comprende vari corsi d’acqua o canali, affluenti il torrente Serretelle e Lossauro che si versano rispettivamente nel fiume Sabato e Calore. La rete idrografica è rappresentata dai canali o valloni denominati: Palenferno e Pozzuto.
Questi corsi d’acqua operano una intensa  azione erosiva sui versanti e rendono il paesaggio variamente modellato ed acclive.
Le caratteristiche degli impluvi presenti sono quelle dei sistemi drenanti impostati su materiali più o meno erodibili, con incisioni ben definite e senza improvvise variazioni di direzione.
I citati rivoli, comunque, posseggono regime torrentizio con apporti idrici solo nei periodi piovosi che sono concentrati massimamente nei mesi autunnali ed invernali. Il carattere torrentizio di questi corsi d’acqua, è da imputarsi alla presenza nei bacini imbriferi di litotipi impermeabili o a scarsa permeabilità e quindi alla mancanza di sorgenti di portata elevata e costante.
Le acque meteoriche, inoltre, alimentano anche le numerose falde idriche, situate a varie profondità, nell’intero territorio Comunale.

Inquadramento  geologico
Col rilevamento geologico di superficie si è potuto accertare che la geologia della zona è definita dalla presenza di affioramenti a litologia variabile di età Miocene, Cretaceo, Paleogene.
I sedimenti miocenici, di origine marina, sono caratterizzati, in prevalenza, da affioramenti dell’Unità delle molase e sabbie argillose e nel settore S-W del centro abitato, con minore estensione, dell’Unità delle arenarie quarzose, sabbie e sabbie argillose.
I sedimenti del Cretaceo e Paleogenico, affiorano ancora più ad occidente e sono rappresentati dal Complesso Indifferenziato. Esso è costituito da argille marne, prevalentemente siltose, grigie e varicolori, frammiste a complessi di strati calcarei, calcareo-marnosi e calcarenitici.
Lo stato giaciturale dei vari sedimenti ne evidenzia le trascorse vicissitudini geologiche. Infatti, la tettonica traslativa miocenica e quella surretiva pliocenica, hanno permesso il raggiungimento delle attuali strutture morfologiche e geotettoniche che tuttora manifestano fenomeni evolutivi in atto, quali: propensione al dissesto, sismicità, ecc.
L’inquadramento geologico ci permette di passare con immediatezza alla classificazione dei terreni in base a criteri granulometrici utili ai fini agricoli.
L’area in esame presenta una prevalenza di terreni argillo-sabbioso-argillosi su terreni arenaceo- argillosi ed in minore estensione di quelli calcareo-sabbio-argillosi. Limitate pianure di origine alluvionale con terreni ciottoli-sabbiosi e limo-argillosi.
Dal punto di vista agro-pedologico è da rilevare che i terreni dell’agro di Apollosa rispecchiano, nella generalità, i caratteri derivanti sia dalla natura dei complessi litologici, di cui si è descritto in precedenza e da cui hanno avuto origine, sia dagli eventi più specificatamente legati a fenomeni climatici ed orografici.
In particolare il carattere emergente ed unificante, dei vari terreni presenti nella zona, è la presenza di particelle appartenenti alle frazioni più piccole che interessano gli strati superficiali e profondi dei suoli.
In alcune contrade quali: Buonanotte, Castillone, Parmenta, Sanciniti si rileva nell’argilla una diffusa presenza di ciottoli e di massi calcarei talvolta affioranti.
La natura prevalentemente argillosa dei terreni porta a riflessi sulle caratteristiche fisiche degli stessi determinando una innumerevole e concatenata serie di inconvenienti.
Infatti, i terreni, sotto l’aspetto della lavorabilità, si manifestano per lo più tenaci, richiedendo l’uso di trattrici di media potenza per l’aratura; sono impraticabili nel periodo delle piogge e tendono a spaccarsi nel periodo di secca. Presentano una struttura alquanto chiusa che impedisce un regolare assorbimento delle acque piovane, determinando un ruscellamento superficiale. Sono in generale soggetti a fenomeni dinamici per lo slittamento tangenziale di strati tra loro incoerenti.

Ad est del massiccio calcareo del Taburno-Camposauro, lungo la direttrice Apollosa - Castelpoto e fin quasi a Ponte, affiorano estesamente depositi del Messiniano e Pliocene (6-5 milioni di anni) e del Pliocene medio superiore (3 milioni di anni). I sedimenti mio-pliocenici affioranti tra Foglianise e Castelpoto si presentano con stratificazioni orizzontali, verticali o rovesciate molto variabili da punto a punto e testimoniano probabilmente la compressione tettonica causa del sollevamento del massiccio Taburno - Camposauro.
I sedimenti affioranti nelle due localita' fanno ritenere che durante il Pliocene(circa 6 milioni di anni fa) nella valle di Montesarchio esisteva un bacino marino la cui profondita' di circa 60 metri diminuiva in prossimita' della zona di Apollosa-Castelpoto, in quanto ci si avvicinava al massiccio emerso del Taburno che con il Partenio limitava lateralmente il bacino.


Beni culturali ertistici e storici  
Apollosa è il posto ideale per chi ama il silenzio e i ritmi lenti della vita di campagna: dolci pendii, boschi e querceti invogliano a piacevoli passeggiate, da fare anche in mountain-bike.Si puo' visitare la piccola  chiesa di S. Giovanni Battista, posta nella omonima frazione,risalente al 1746, in cui è conservato uno splendido gruppo ligneo della metà del XVIII sec. raffigurante il “ Battesimo di Gesù al Giordano ” e una preziosa statua lignea di San Giovanni Battista, cui i fedeli del posto,e non solo essi, sono molto fedeli. All'interno della seicentesca chiesa madre di S. Maria dell'Assunta, posta nella centralissa  piazza Saponaro, è possibile ammirare la statua in legno della miracolosa Sant'anna(XVII sec.), patrona del paese,  una tela del pittore napoletano Giuseppe Castellani (XVIII sec.) raffigurante “La Madonna con Bambino tra i Santi”, un affresco anonimo del 1800 dell'“Ultima cena”, statue lignee di Santi risalenti al 1800 e varie epigrafi marmoree della fine del 1600. Di rilevante interesse il Palazzo Varricchio  del 1700, con tutte le vestigia delle passate ricchezze, e il Palazzo Guadagno , di fine '600; da non perdere una visita nell'antico palazzo del Monte Frumentario, XVII secolo, attuale sede della ProLoco e della Confraternita del Rosario, in cui è possibile ammirare una cartina dei  confini dell'Italia datata  1922  ed  una biblioteca di interesse locale con oltre 3000 volumi.

Economia locale
Apollosa, centro ad economia prettamente agricola, le  sue colline sono coltivate soprattutto a vigneti ed uliveti che, oltre a rendere incantevole il paesaggio, danno dei pregiatissimi vini DOC (Aglianico, Coda di Volpe e Falanghina) ed olio dal colore dell'oro e dal profumo inebriante. Questi prodotti, insieme ai genuini salumi preparati secondo tradizione con carni di ottima qualità, i tanti piatti a base di carne di maiale, il profumato pane, la pasta fatta in casa, i fragranti biscotti e taralli rendono la cucina apollosana inimitabile ed appetitosa.

















Angelo       Savoia          ©               sett.   2000
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